News sui cambiamenti climatici |
Altri articoli scritti nel 2006 e nel 2007 sono reperibili qui |
14
novembre 2009 CRONACA – E se il clima cambiasse nel giro di qualche settimana? Questo scenario da film hollywoodiano secondo William Patterson dell’Università di Saskatchewan di Saskatoon, in Canada, non è l’invenzione di una fantasia visionaria, ma uno scenario realmente plausibile, o che almeno è stato possibile in passato. Secondo le rilevazioni effettuate dallo scienziato e i suoi colleghi nel residuo fangoso di un antico lago irlandese, il Lough Monreagh, la piccola glaciazione che ha interessato l’emisfero nord circa 12.800 anni fa, detta anche Dryas recente, si è verificata in solo in poche settimane, e non nel corso di alcuni decenni come ipotizzato da altri studi. Questa glaciazione che è stata probabilmente causata da un forte rallentamento della Corrente del Golfo, è durata all’incirca 1.300 anni. Patterson e colleghi hanno raccolto sottili strati di sedimento (fra 0,5 e 1 millimetro, campioni che rappresentano estensioni temporali di circa tre mesi di tempo, un dettaglio mai raggiunto prima) e hanno analizzato gli isotopi contenuti in ciascun campione. Hanno così potuto determinare quanto il lago era produttivo in ciascun lasso temporale, e in particolare gli isotopi dell’ossigeno hanno fornito un’immagine dettagliata delle temperature e delle precipitazioni. Praticamente in corrispondenza dell’inizio della glaciazione le temperature sono precipitate, e la produttività del bacino si è fermata in pochi mesi, un anno al massimo. Un tempo molto inferiore a quanto si pensava fino a oggi. Secondo altri scienziati la conclusione che Patterson ha presentato alla conferenza BOREAS tenutasi a Rovaniemi in Finlandia solo qualche giorno fa, è plausibile visto che anche altri altri studi condotti in Groenlandia hanno dato un risultato simile (in questi lavori si concludeva che la glaciazione potrebbe essere avvenuta in un periodo fra uno e tre anni). Lo scenario che dipinge Patterson non è molto rassicurante: eventi come la glaciazione Dryas sono tutt’altro che inusuali. Questa in particolare sembra essere stata causata dal riversamento di un enorme lago glaciale che ricopriva il Canada del nordovest nell’Oceano Atlantico. L’enorme quantità di acqua dolce avrebbe diluito la salinità del mare, bloccando così la Corrente del Golfo, quella corrente calda che nasce nel Golfo del Messico e mitiga la temperatura di tutto l’emisfero nord. Secondo altri studi un altro evento simile è accaduto “solo” 8.200 anni fa. da
"Oggiscienza" 4 novembre 2009 Qualche milione di anni fa la crescita dei monti Appalachi ha provocato una glaciazione che ha portato all’estinzione di ben due terzi degli esseri viventi
Era il periodo Ordoviciano, circa 460 milioni di anni fa e la nascita della catena appalachiana (che negli Stati Uniti si estende dalla Georgia al Maine per oltre 1500 chilometri) potrebbe aver sequestrato così tanta anidride carbonica dall’atmosfera da provocare una severa glaciazione. Queste sono le conclusioni di Seth Young, un geologo dell’università dell’Indiana di Bloomington, che ha analizzato alcune formazioni di roccia sedimentaria nel Nevada. Young ha scelto queste rocce perché “qualsiasi cosa possa essersi dilavata dai Monti Appalachi in quel periodo, deve per forza essere finita in questi sedimenti”. Poco meno di mezzo miliardo di anni fa i monti Appalachi erano teatro di un’intensa attività vulcanica. La lava emessa dai vulcani ha formato delle catene montuose che allora erano alte quanto le alpi oggi. I vulcani inoltre hanno immesso enormi quantità di anidride carbonica nell’atmosfera, portandola a livelli superiori di 20 volte rispetto a quelli attuali. Questo gas serra avrebbe dovuto tenere la terra al caldo per un bel po’ di anni, ma solo 10 milioni di anni dopo, i livelli di CO2 atmosferica hanno iniziato a ridursi drasticamente. 5 milioni di anni dopo il pianeta era in piena glaciazione. Gli scienziati fino a oggi erano perplessi: cosa può aver causato questa improvvisa riduzione di anidride carbonica nell’aria? L’analisi dei tre siti di sedimenti del Nevada, principalmente composti da calcare, ha mostrato un rapporto fra i due isotopi stronzio-87 e stronzio-86 pari a 0,6, la differenza più grande mai registrata in una roccia fino ad oggi. Questo indicherebbe che la componente di calcio nel basalto, ricco di stronzio-86, degli appalachi è stata dilavata dalla pioggia acida che si è combinata poi con questo minerale andando a formare il calcare. Questo processo avrebbe sottratto in maniera massiccia anidride carbonica all’atmosfera, determinando successivamente il drastico calo delle temperature.
|